Alla fine è tornato: l’illusione che fosse scomparso per sempre, e che il pericolo privacy fosse scampato, è durato pochi giorni. Del resto, ad oggi, se il sonno della ragione genera mostri, DeepNude non è da meno: il programma open source per generare nudi femminili artificiali partendo da una foto di qualsiasi persona vestita, e sfruttando diabolicamente le reti neurali è vivo e vegeto, e soprattutto funziona davvero. Strombazzato dalla stampa generalista come mostruosità della peggior specie, da un certo punto di vista permette di fare le stesse cose che si potevano fare anche con altri programmi (i fake nude di celebrità, ad esempio, non sono certo una novità e si creavano anche prima che esistesse DeepNude). Faccio un breve ricapitolo: dopo gli incubi dei primi deepfake, le foto realistiche generate da un software che riproducevano sia video che immagini non esistenti nella realtà, è stata realizzata da un gruppo di programmatori ucraini anonimi un’app dal nome significativo: DeepNude, basata su Python ed intelligenza artificiale. Lo scopo di questa app, neanche a dirlo, è quello di prendere la foto di una donna e riprodurne una foto identica con la stessa donna svestita. La cosa funziona solo con le donne, dettaglio significativo e beceramente sessista, verrebbe da dire: ma pare che la scelta sia avvenuti per motivi tecnici, nel senso che era più facile addestrare il riconoscimento e la sostituzione dell’AI su corpi femminili, molto più diffusi sul web di quanto non siano quelli maschili.
Dove scaricare DeepNude
La domanda è: dove è possibile scaricare la versione open source del software? Su Google è abbastanza facile da trovare, ma bisogna fare attenzione a scaricare il software giusto (che è un pacchetto ZIP in Python, da eseguire da linea di comando) e non i tantissimi malware spacciati per app per spogliare la gente.
Non riporto il link al software in questione, mi spiace: è uno strumento davvero potente e preferisco non dargli più pubblicità di quella che merita. Questo articolo serve soprattutto a far capire alle donne che devono stare molto attente a quello che postano sui social, soprattutto
Come è fatto DeepNude
DeepNude è fatto in Python, un linguaggio disponibile per qualsiasi sistema operativo, e richiede attualmente una discreta manualità con il terminale a linea di comando. Basta creare una cartella con il master, copiare i file dei modelli di addestramento e si parte. Al netto di qualche bug inevitabile, ero davvero curioso di testare l’app e l’ho fatto ieri sera: giusto una mezz’oretta per mettere a posto le dipendenze del software, per scaricare i modelli di addestramento succitati (circa 3 GB di dati in tutto, fondamentali per creare nudi realistici) e per capire come funzioni. Molto semplice, in realtà: da linea di comando o terminale basta lanciarlo su un file input.png o input.jpg e produrre un fake nude in circa 30-60 secondi al massimo, su un Macbook moderno almeno.
Quali foto si possono “spogliare”
I requisiti dell’immagine sono semplici: servono per forza di cose immagini quadrate, dimensione 512 x 512 pixel, profondità a 32 bit (default sulla maggioranza delle foto, al limite da croppare o ritagliare con GIMP o Photoshop: roba di 2 minuti extra di pre-produzione, al massimo). DeepNude ha questo limite basilare, insomma, e soprattutto obbliga il programmatore a sovrapporre la scritta FAKE sull’immagine prodotta: limite che si può aggirare facilmente se avete preso più di 26 all’esame di fondamenti di informatica, in effetti, visto che il codice è open source da qualche ora. La possibilità di produrre nudi artificiali in modo realistico ed indistinguibile dagli originali mi incuriosiva, ma al di là di qualsiasi aspetto morboso ho fatto un po’ di test – circa una decina di foto scaricate dal web – per rendermi conto delle potenzialità effettive, al di là di quello che possano aver scritto o detto sulla stampa generalista (che quasi certamente il software non l’ha testato).
Per le donne: come evitare di essere spogliate da DeepNude?
Immagino che una qualsiasi donna che mi legge sia terrorizzata dall’evenienza di essere screenshottata e messa in rete da DeepNude; bene, ecco qualche consiglio utile per voi, perchè in questi casi prevenire è meglio che curare. Mi sono messo per circa 10 minuti nella testa di un malintenzionato, di un amante deluso da 10 due di picche di fila o di un ex incazzato a morte; bene, la maggioranza delle foto dei miei contatti (o forse in onore al pseudo-femminismo imperante dovrei dire le mie contattE?) non erano adatte a DeepNude. Quindi non vi preoccupate troppo, anche se fate attenzione alle pose che postate in pubblico: più che altro perchè le donne tipicamente postano foto in primo piano, per cui no worries e no paranoia; molto peggio nel caso di foto a busto intero, in piedi e senza mani o braccia su capezzoli o vagina. In quei casi i nudi piu realistici possono essere prodotti, cosa che avviene anche nel caso peggiore in assoluto: le foto con le gambe aperte (anche se nello scatto siete coi pantaloni e non si vedono le mutande sotto la gonna, è uguale), che vi lascio immaginare che effetto da porno anni 80 possano produrre.
I risultati del mio test
Cosa ho scoperto è presto detto:
- su un campione di 10 foto, venivano prodotti circa 6-7 nudi realistici e 3-4 nudi visibilmente sbagliati o artificiali, quindi in più della metà dei casi DeepNude funziona molto bene;
- DeepNude funziona su qualsiasi foto, l’importante è che sia della dimensione corretta;
- le parti intime ricreate dal software in molti casi sembrano approssimative e sproporzionate, tipo ragazze magrissime con vagine enormi e pelosissime (e per inciso mi dispiace ma DeepNude non vi ricrea le tette più grandi, amiche);
- DeepNude è in grado di spogliare virtualmente qualsiasi donna di cui si abbia una semplice foto, funzionando meglio per le pose frontali;
- una criticità notevole è dovuta al fatto che l’algoritmo non sa creare nudi realistici se, ad esempio, la donna nella foto avesse un braccio davanti ad una zona di interesse erogeno, nel qual caso vengono creati degli orribili artefatti (del tipo: capezzoli al posto sbagliato, oppure vagine del tutto inesistenti o cancellate) che manco nei film di David Cronenberg o David Lynch.
Insomma, piaccia o meno le cose stanno così: DeepNude è di nuovo in rete, sparirà, sarà cancellato, sarà caricato di nuovo, sarà hackerato e via dicendo. Comunque si voglia pensare o ci si voglia illudere, siamo tutti in pericolo e qualsiasi informatico più o meno esperto dovrebbe essere in grado di farne uso. I limiti dell’uso saranno dettati dalla sua etica personale, cosa che peraltro vale per l’informatica in genere.
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